LE COMUNITA' ENERGETICHE​

Il decreto Milleproroghe 162/2019, convertito in legge n. 8/2020, ha introdotto in Italia le "Comunità energetiche rinnovabili" previste dalla direttiva europea RED II (2018/2001/UE
Le comunità energetiche

Con l’avvento di nuove tecnologie e la creazione nuovi modi di produrre energia pulita come le comunità energetiche, ottenere energia da fonti rinnovabili che salvaguardino il nostro ecosistema e riducano le emissioni di CO2 nell’atmosfera è sempre più semplice.
Cercheremo di spiegare cosa sono le Comunità Energetica, la sua formazione, le normative che sottostanno alla sua regolamentazione, quali sono le comunità energetiche più importanti d’Italia e il nuovo decreto nazionale.
Recentemente abbiamo instaurato una partnership commerciale con Edison, rgia rinnovabile prendendosi cura di tutti gli aspetti tecnici e burocratici, a partire dalle installazioni di pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo fino alla creazione della comunità e la sua gestione.

Cos’è una comunità energetica ?

Una comunità energetica, conosciuta anche come Energy Community, è un insieme di cittadini che producono, distribuiscono e condividono energia pulita e rinnovabile. Il motivo principale che spinge alla creazione e nascita di queste vere e proprie comunità è la lotta comune allo spreco energetico, in modo da condividere energia a prezzi vantaggiosi e con la possibilità di ridurre notevolmente le emissioni di CO2.

La creazione di comunità energetiche sta crescendo a vista d’occhio in Europa e, per il 2050, si stima che 264 milioni di cittadini europei si uniranno al mercato energetico come prosumer e genereranno circa il 45% dell’elettricità rinnovabile complessiva delle comunità.

I vantaggi

Un cittadino, un condominio, una Pubblica Amministrazione o un’impresa che scelga di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico accede ad una serie di vantaggi economici:

  1. Risparmio in bolletta: più energia si autoconsuma direttamente e più si riducono i costi delle componenti variabili della bolletta (quota energia, oneri di rete e relative imposte).
  2. Guadagno sull’energia prodotta: produrre energia con un impianto fotovoltaico può rappresentare una fonte di guadagno grazie ai meccanismi incentivanti.
  3. Agevolazioni fiscali (detrazioni o superammortamento): recupero del 50% dei costi di realizzazione per i privati che realizzino un impianto fotovoltaico sul tetto di un edificio. Per le imprese è previsto il superammortamento del 130% del valore dell’investimento

Come guadagna una Energy Community ?

Ci sono due fonti di guadagno che lo Stato riconosce, tramite il GSE.

Queste sono:

  • L’energia immessa in rete che può essere valorizzata tramite il meccanismo di Ritiro Dedicato a un prezzo unitario pari al Prezzo Zonale Orario
  • L’energia condivisa che beneficia di un incentivo di circa 12 centesimi per kWh

Unendo le due componenti si ottiene una remunerazione di circa 17 centesimi per kWh sull’energia prodotta e consumata all’interno della comunità.

Chi fa la comunità energetica

L’iniziativa per la costituzione di una comunità energetica rinnovabile può partire da qualsiasi soggetto pubblico privato, anche semplicemente da cittadini che abitano nello stesso quartiere. L’ambito territoriale di una comunità energetica secondo le previsioni attualmente vigenti corrisponde  all’insieme di soggetti che sono collegati in bassa tensione nel perimetro sottostante alla stessa cabina secondaria BT/MT. 

Fase 1. Analisi del contesto: ricerca dell’area per l’impianto di generazione, identificazione degli altri potenziali membri e della cabina di riferimento per la condivisione dell’energia;

Fase 2. Visione e modello: definizione della visione ed obiettivi della CER (sviluppo del territorio, contrasto alla povertà energetica, autosufficienza energetica degli edifici pubblici), del ruolo dei fondatori e del produttore, definizione del modello giuridico (es. Associazione o Cooperativa);

Fase 3. Coinvolgimento e attivazione: percorsi partecipativi per il coinvolgimento dei membri, raccolta delle manifestazioni di interesse e autorizzazioni;

Fase 4. Analisi preliminare: raccolta dei dati di consumo, sviluppo dei progetti e dei piani economico-finanziari degli impianti di generazione e selezione della modalità di finanziamento per l’impianto (bandi pubblici, risorse proprie, prestito bancario, ESCO, crowdfunding);

Fase 5. Costituzione della entità giuridica della CER: redazione dell’atto costitutivo, statuto, regolamento interno, elezioni dei rappresentanti, individuazione del soggetto delegato responsabile del riparto dell’energia elettrica condivisa, apertura della P. IVA ecc.;

Fase 6. Realizzazione dell’impianto: identificare la procedura autorizzativa degli impianti nel rispetto delle normative vigenti, individuare l’operatore economico che lo realizzerà e finalizzare la richiesta di connessione al gestore di rete.

Fase 7. Richiesta al GSE: avvio della procedura di accesso all’incentivo del GSE per l’energia condivisa.

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